Chi sono

Mai stata una donna
mai stata un’amante,
mai messo una gonna
mai stata pedante
mai stata una figlia
mai stata in ritardo
mai avuto una voglia
mai tolto lo sguardo
mai stata ferita
mai stata crudele
mai stata un’amica
mai stata fedele.
Mai stata cameriera, bambinaia,
mai stata burattinaia
mai stata animatrice, operatrice, esfoliatrice, massaggiatrice,
segretaria, telefonista, progettista, barista, archivista, poi di nuovo masajista
mai stata sulle mie
mai stata donna delle pulizie
mai stata fotografa,
mai stata musicista
mai stata riflessologa
mai stata artista.
Mai stata violenta
mai stata lasciata
mai stata contenta,
ubriaca, concreta
mai stata gentile
mai stata robusta
mai stata una vile
una pigra, un’ingiusta
mai stata parte di equipe o di staff
mai stata altro ad eccetto del bluff.
Mai stata niente,
perché niente si veda
e ad ogni modo
mai stata poeta.


Mara Cortázar nasce a Roma nel 1975. Autrice e interprete di canzoni, nel corso degli anni ha dato vita e partecipato a diversi esperimenti musicali, in chiave elettronica e non. Nel 2020 in piena autoproduzione pubblica La sera leoni, un’audioraccolta di poesie disponibile anche in braille. Pubblica nel 2022 per l’editrice Sem Plumas Anatemica, un poema sul corpo parlante, e nel 2024 con Sensibili alle foglie esce Il mistero è azzurro di colore giallo, un poema corale. Ha collaborato con diverse radio web e lavora alla produzione di podcast sulla poesia. Per Radio Onda Rossa ha realizzato Non c’è verso una trasmissione di approfondimento e ascolto della voce de* poet* . Fonda il contenitore audiodigitale “Radio Schianto” liberamente ispirato alla poesia nelle sue varie declinazioni. Negli anni ha organizzato eventi di Microfono Aperto per incoraggiare la libera partecipazione artistica. Partecipa alla redazione di “HPO, scritture capitali” rivista romana di poesia. Si interessa e produce opere di videopoesia e partecipa nel 2021 e nel 2022 al festival di videopoesia spagnolo Maldito festival e nel 2023 al festival di videopoesia argentino VideoBardo. Negli ultimi anni il suo lavoro si concentra sul rapporto fra poesia e oralità, alla ricerca del nodo di fusione fra segno e voce. Considera la dimensione orale un lavoro altro, che prescinde dal testo per agganciare l’antichissima voce poetica radicata dentro.